Meteo
Inizio Tappa
POLESELLA
Arrivo Tappa
FERRARA
Lunghezza Tappa KM
21
Nazione del percorso
Italia
Regione
Emilia Romagna
Dislivello Salita
0
Dislivello Discesa
0
CAI (Diff. Escurs.)
E
Percorribilità
PIEDI, BICICLETTA
Esisteva sicuramente in zona un abitato in epoca romana, documentato dal ritrovamento di resti di tegole tombali. Si ritiene verosimile la presenza di frequentazioni precedenti in quanto le prime bonifiche in Polesine avvennero in epoca etrusca con lo scavo dei primi scoli, all’epoca chiamate fosse. Gli sforzi etruschi e romani per strappare la terra alle paludi furono vanificati dalla Rotta della Cucca del 589 che riportò allo stato paludoso tutto il Polesine e le valli della bassa veronese. Il territorio del comune di POLESELLA cominciò a riemergere dai guasti causati dall’alluvione secolare dell’Adige intorno al X secolo.
Fino a quel momento il territorio era stato soggetto al fenomeno dei polesini (una caratteristica che ha dato a tutta la zona il nome proprio di Polesine per antonomasia); vale a dire che occasionalmente alcuni isolotti di terra riuscivano ad emergere tra le paludi e permettevano degli insediamenti che però avevano un carattere di temporaneità, causato dalle continue piene del Po, del Canal Bianco e dell’Adige. Il riassesto idrico operato in quei tempi permise di limitare il fenomeno dei polesini e la nascita del primo nucleo abitato stabile, più o meno corrispondente all’attuale frazione di Raccano, all’epoca denominato Orcano. Da notare che, in quel periodo, il corso principale del Po era più a sud e attraversava Ferrara. Sempre in questo periodo fu data una qualche stabilità anche al corso della Fossa che per secoli avrebbe caratterizzato il centro di Polesella (ossia fino alla disastrosa alluvione del novembre 1951). (Wikipedia)
Per continuare il nostro cammino dal palazzo comunale su via Dante Alighieri andiamo all’incrocio con via Galileo Galilei; giriamo a destra e raggiungiamo la Provinciale; giriamo ancora a destra, attraversiamo il Po lungo il pedonale di destra, scendiamo la scala in ferro e siamo sull’argine destro del PO: siamo entrati in Emilia Romagna e precisamente nel territorio del Comune di RO. (Per evitare la scala i ciclisti devono continuare diritti per altri 500m poi scendere a destra e seguire la strada per ritornare sull’argine destro). Ora abbiamo 11km da percorrere in un paesaggio che non è per nulla monotono se sappiamo guardare il grande fiume nel suo scorrere e trasportare materiale, osservare l’argine con le sue radure e i suoi boschi e la campagna sottostante. Alla nostra sinistra numerosi centri abitati più o meno lontani dall’argine. Poco meno di 8km e abbiamo la stradina che ci può portare a Sabbioni e a Fossa d’Albero; 1,3km e possiamo di nuovo scendere dall’argine per il piccolo centro di Pescara, ma anche e soprattutto per rifornirci di acqua alla fontanella davanti alla prima casa; altri 2.7km e lasciamo definitivamente il fiume PO. Attraversiamo Francolino percorrendo la via dei Calzolai che dopo 1,25km è affiancata da un’ottima pista ciclabile. 6km e attraversiamo la via dei Calzolai per seguire a destra la pista ciclabile in una zona verde; 750m e arriviamo in via Gramicia, seguiamo la pista a sinistra, e in 200m siamo in via Riccardo Bacchelli. Giriamo a destra, 1km e giriamo a sinistra su via Azzo; attraversiamo , passiamo le mura di Ferrara e giriamo ancora a sinistra su via Orlando Furioso, 300m e giriamo a destra su Corso Ercole d’Este: siamo in zona Certosa. Seguiamo in linea retta il corso e dopo 750m incontriamo in corso Rossetti (a 150m sulla nostra destra l’Ostello Estense), 500m e siamo davanti al Castello di Ferrara.
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