Meteo
Inizio Tappa
CUSERCOLI
Arrivo Tappa
SANTA SOFIA
Lunghezza Tappa KM
20,4
Nazione del percorso
Italia
Regione
Emilia Romagna
Dislivello Salita
540
Dislivello Discesa
412
CAI (Diff. Escurs.)
E
Percorribilità
PIEDI, BICICLETTA
CUSERCOLI – La storia della frazione dipende da quella del castello che la domina. Esso fu costruito sul luogo dove già esisteva un impianto tardo romano. Proprio il caratteristico sperone roccioso su cui sorge il borgo, che sbarra la valle del Bidente e costringe il fiume a deviare dal suo corso, fece generare una leggenda, che attribuisce la creazione del massiccio sperone ad opera del mitico Ercole. Da qui, secondo alcune fonti, deriverebbe il termine Clusum o Clausum Herculis. La prima rocca medioevale risale al XII secolo. Nel XIV secolo fu aggiunto al complesso un palazzo fortificato, adibito a residenza del feudatario. Successivamente vennero ampliate le mura ed una seconda cerchia racchiuse l’intero borgo circostante. Nel corso degli anni che vanno dal 1400 al 1571 il maniero passò varie volte di mano, (Malatesta, Manfredi, Guidi di Bagno, Gottifredi di Cesena) fino a giungere alla definitiva assegnazione ai conti Guidi di Bagno che lo detennero quasi ininterrottamente fino al XIX secolo.
Partiamo dal centro di Cusercoli: siamo nel territorio del comune di Civitella di Romagna e la pianura sta diventando un ricordo; tutto intorno colline e boschi lungo la valle del fiume Bidente che sempre più scompare nella profondità dei suoi argini naturali. Un percorso prevalentemente su sterrato o carrarecce che ci porta a Civitella di Romagna, poi a Galeata, infine a Santa Sofia.
CIVITELLA DI ROMAGNA – Originariamente l’insediamento era racchiuso entro la cinta muraria, sotto il dominio dell’Abbazia di Sant’Ellero di Galeata. Il toponimo viene richiamato nell’anno 996 come facente parte della Chiesa di Ravenna. In seguito il paese fu assoggettato dai conti di Giaggiolo. Dopo essere stato disputato da varie signorie, Civitella divenne parte dello Stato Pontificio e segnò il confine con il Gran Ducato di Toscana.
Da vedere: Il Santuario della Suasia, l’Oratorio di S.Filippo, la Rocca di Civitella.
GALEATA – Il primo insediamento risale agli Umbri, VI—IV sec. a.C., fondatori di Mevaniola, in onore della florida città umbra Mevania, oggi Bevagna gemellata con Galeata. Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente il centro abitato si spostò più a valle, dove sorge l’odierna Galeata, alla fine del V secolo d.C., in cui si colloca tradizionalmente l’insediamento di due opposte comunità, quella del giovane eremita Hilarius ( italianizzato in Sant’Ellero) e quella del re Teodorico; a questo periodo risalgono la potentissima abbazia di S. Ellero e la “VILLA DI TEODORICO“. Da vedere il convento dei Frati Minori, oggi sede del museo archeologico, e l’annessa Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, classici esempi di rinascimento fiorentino, nella vicina frazione di Pianetto.
Partiamo dal centro di Cusercoli: siamo nel territorio del comune di Civitella di Romagna, tutto intorno colline e boschi lungo la valle del fiume Bidente, già Ronco, che sempre più scompare nella profondità dei suoi argini naturali. Subito ci avviamo sull’antica strada che conduce al Castello-Rocca. Giunti alla prima cinta muraria, giriamo a sinistra e varchiamo la porta sud, scendendo, a destra , alla base dello sperone roccioso in via Carini che seguiamo fino all’altezza dell’ultima casa. Giriamo a destra (38) (i ciclisti continuano diritti e seguono la SP4 fino alla strada per Castagnolo, punto 39), poi in fondo a sinistra; percorriamo la strada sterrata in mezzo ai campi per 200m, giriamo a destra, poi subito a sinistra per altri 100m, superiamo una sbarra, giriamo a destra e siamo sulla strada asfaltata che porta all’antico mulino di Mastarsò, ancora molto attivo. Prendiamo la strada ghiaiata che sale a destra di una segheria e del fiume; avanziamo per 1km poi giriamo a sinistra, per addentrarci su un sentiero sterrato che ci porta in mezzo alla macchia mediterranea. Lasciamo alla nostra sinistra campi coltivati e dopo una prima salita scendiamo in un primo fosso, che guadiamo; un’altra salita e discesa, con relativo guado, poi un inerpicarci più a lungo fino alla sommità di un calanco (rupe) molto alto e ripido sul fiume che s’intravvede in basso. Una bella discesa, a volte ripida, fin all’ultimo guado. Dopo una breve risalita arriviamo in vista della località Castagnolo, con la chiesa diventata un romitorio, il cimitero abbandonato e numerose case coloniche che ci accompagnano per poco meno di 2km fino al ponte sul fiume. Attraversiamo il fiume e saliamo verso la SP4 che seguiamo per 200m a destra, facendo attenzione al traffico piuttosto veloce; superiamo un ponticello, giriamo a sinistra e saliamo lungo via Ferruccio Parri che seguiamo per 1,3km fino all’attraversamento della SP4; passiamo davanti alla Rocca di Civitella, giriamo a sinistra, poi destra nella piazza centrale e prendiamo via Bruno Buozzi, che lasciamo dopo 200m per girare ancora a destra e scendere verso il fiume che raggiungiamo e attraversiamo dopo 600m. Seguiamo la strada asfaltata per 700m, girando a sinistra al primo bivio; lasciamo la strada per scendere a sinistra ancora verso il fiume che costeggeremo lungo una grande ansa naturale; superiamo un allevamento di cavalli, risaliamo e passiamo un’azienda agricola per giungere ad un bivio: a destra la Chiesetta del Pantano, risalente all’anno mille; a sinistra la via che in 2km ci porterà direttamente a Galeata, passando per la zona archeologica della “Villa di Teodorico”. Entriamo in paese percorrendo prima via Matteotti, poi via IV Novembre. Proseguiamo per via Zanetti, poi via Madonnina dell’Umiltà. La cittadina ha una grande rilevanza culturale per le sue zone archeologiche ( Mevaniola, Villa Teodorico, castello di Pianetto), storiche architettoniche (Sant’Ellero, palazzo Pretorio, Pianetto) quindi merita un’attenta visita.
Da via Madonnina dell’Umiltà, girando a destra su via I° Maggio, a sinistra su via Castellucci, poi a destra su via II Giugno, possiamo salire a Sant’ Ellero prendendo la suggestiva Via delle Celline,1,5km (i ciclisti possono seguire la strada asfaltata,3km) per visitare l’Abbazia e poi tornare sui nostri passi per riprendere via Madonnina dell’Umiltà. Superiamo la seicentesca chiesetta dell’Umiltà, l’area cimiteriale, un corso d’acqua su un ponte pedonale, 170m e abbiamo sulla nostra destra una seduta in sasso che, secondo la tradizione popolare, vuole ricordare una sosta del grande poeta Dante durante il suo peregrinare in Romagna; attraversiamo l’antico borgo agricolo di Mercatale, poi la SP4 e proseguiamo su via Pianetto Borgo; raggiungiamo la piccola frazione di Pianetto e davanti alla chiesa giriamo a destra (41) (i ciclisti continuano diritti e ritornano sulla SP4 per 1km (42) e iniziamo la salita al castello che attraverseremo, entrando da sinistra e camminando lungo la cinta muraria, fino alla porta sud.. Seguiamo il recinto di un allevamento bovino, scendiamo lungo l’antica strada, ritorniamo sulla SP4, giriamo a destra, 160m e prendiamo ancora a destra la strada ghiaiata che percorreremo per 1,3km, lasciandoci a sinistra prima un altro allevamento bovino, poi un ottimo agriturismo, posizionato in fondo ad un vigneto, un insediamento agricolo abbandonato; (43) (i ciclisti scendono a sinistra ancora sulla SP4 che seguiranno fino al monumento all’aviazione). Iniziamo una leggera salita (700m) che ci porterà in vista di Santa Sofia dall’alto. Scendiamo a sinistra lungo il campo fino ad incontrare il sentiero a destra che ci porterà al guado del corso d’acqua che segna il confine fra Galeata e Santa Sofia. Risaliamo sulla strada asfaltata, scendiamo a sinistra e attraversiamo la SP4, giriamo a destra e raggiungiamo il monumento all’aviazione. Giriamo a sinistra, poi, dopo 100m, a destra ed entriamo a Santa Sofia dal Borgo. La cittadina si presta ad un ottimo soggiorno per la sua ospitalità e per le sue attrattive culturali. Il comune di S. Sofia si trova nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, foreste un tempo utilizzate dai Granduchi di Toscana come riserva di legname per la fabbrica del Duomo di Firenze e le flotte granducali, oggi rinomate per gli itinerari escursionistici e gli sport invernali.
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In alcune località è difficile trovare alloggio per una sola notte: si suggerisce di prendere alloggio per più notti, utilizzando, per gli spostamenti, i comodi ed economici treni locali, linea Brennero-Trento-Bassano del Grappa.